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mercoledì 22 maggio 2019

La crociata anti Huawei

Recentemente abbiamo letto tutti sui giornali (anche generalisti e non solo di settore) dei "paletti" che gli Stati Uniti stanno mettendo sul brand Huawei. Con questo articolo voglio approfondire cosa sta accadendo con un occhio un po' più smaliziato del solito.

Faccio una doverosa premessa, io vendo Huawei, ma vendo anche HP ed IBM. Non sono "sposato" con nessuno e di volta in volta scelgo il brand che più si adatta al progetto che devo sviluppare. Questo articolo non entrerà nello specifico della bontà di uno o dell'altro brand, ma analizzerà solo i fatti accaduti.

Scenario Globale

Huawei è un brand in grado di fare tutto ciò che concerne il mondo della tecnologia. Ha un potere finanziario pressochè infinito e se decide di aggredire un settore, lo fa in grande ed in breve tempo arriva a giocarsi la partita con i top player. Le aree dove questa partita è stata chiaramente vinta sono diverse. Nel networking Cisco è stata spodestata e dal quasi monopolio che deteneva un decennio fa, ora raccoglie (soprattutto nelle infrastrutture dei provider) quote meno significative. Sui dispositivi mobili ha sorpassato Apple meno di un anno fa e sui Server e Storage è arrivata a giocarsela con HP sorpassando persino Lenovo/IBM (in basso il magic quadrant di Gartner di settembre 2018).

Insomma, il fatturato di Huawei è mostruoso, 100 miliardi di dollari con numeri vicino al +40% annuo. Fuori dal mondo, hanno appena aperto un nuovo R&D da 2500 persone.


In tutto questo si sta giocando una partita fondamentale: quella del 5G. Fondamentale da un punto di vista di controllo delle comunicazioni. Ma ne parleremo più avanti.

Cronologia

  • Nel 2018 partono i dazi verso tutte le aziende Cinesi, inizia una battaglia generica che in realtà porterà più danni che benefici per i fautori, ovvero gli Stati Uniti. Il must è ridurre il deficit commerciale con Pechino del 25%, ma questo ha prodotto sanzioni inverse per un valore di 50 miliardi di dollari.
  • A Maggio la guerra commerciale con Pechino entra nel vivo, Huawei entrò in quotazione ma gli USA bandirono i prodotti Huawei per gli enti militari (NB: non è la prima volta, questo è accaduto anche con Kaspersky di origine Russa). Il botta e risposta si traduce in dazi che porteranno i due paesi a confrontarsi al G20 e all'Organizzazione Mondiale del Commercio.
  • Il 30 novembre 2018 parte la guerra di Trump verso Huawei: il presidente rivolge l'invito di non avvalersi di reti Huawei per le infrastrutture poichè considerate non sicure ed a rischio di spionaggio industriale.
  • Il 6 dicembre 2018 viene arrestata in Canada Meng Wanzhou, figlia del fondatore e direttrice finanziaria di Huawei. L'accusa è di violazione delle sanzioni all'Iran, a Cuba, alla Siria e al Sudan (che coincidenza, sopo dolo una settimana). Il 10 la Cina ha fermato due cittadini Canadesi accusati di spionaggio (anche qui, per par condicio non crediamo alle coincidenze) come rappresaglia.
  • Il 28 gennaio gli USA hanno rincarato la dose contestando 23 reati tra cui il furto di segreti commerciali.
  • Il tira e molla arriva ai giorni nostri, fa crollare (tutti) i mercati e scatena un'emergenza nazionale invocata da Trump a cui aderisce Google che dichiara che non fornirà più Android a Huawei (questo comporta che i dispositivi dovranno utilizzare la versione Open Source, in realtà non è un grosso problema e va detto che Huawei è già all'opera per lo sviluppo di un proprio OS)
  • A ruota si aggiunge Intel, Qualcomm e Broadcom. La faccenda è troppo fresca per capire se si tratta di un bluff (come personalmente credo) o meno, fatto sta che Huawei ha dichiarato di avere scorte importanti e di poter garantire pienamente l'assistenza sui suoi server (i pezzi dedicati alle assistenze in genere sono pre-accantonati, poi onestamente i guasti sulle CPU sono più unici che rari)
L'accusa del Governo Americano è sostanzialmente di spionaggio industriale. Intravedono nel brand, che di fatto si è costruito la leadership nelle comunicazioni (nelle infrastrutture e nei device utente), un chiaro pericolo. Azienda non americana equivale ad azienda non controllabile.


Il dietro le quinte

Da che pulpito arriva la predica? Questa è la parte interessante. Le collaborazioni tra l'NSA Americana e le aziende del proprio territorio nel controllo delle comunicazioni globali sono conclamate. Il Patriot Act ha sdoganato la violazione della privacy in ogni dove.

Le infrastrutture che prima erano made in USA, ora sono huawei, e questo non è solo un danno verso una delle aziende americane più importanti. Il dato di fatto va contestualizzato.


Svariate rivelazioni di Snowden hanno portato alla luce delle backdoor dell'NSA nei dispositivi USA:
Vero o meno (la fonte è certamente attendibile), è evidente che questo diviene possibile con aziende Americane, ma non certo con brand Cinesi. Del resto, stando al The Guardian che ha avuto rapporti diretti con Snowden, già da molti anni si sa di collaborazioni tra l'NSA e Microsoft, Google, Yahoo!, Facebook, Apple, Skype, etc. (ovviamente puntualmente smentiti dagli interessati).


E' un parere personale, intendiamoci. E come tale può essere condiviso o meno. Ma per un disilluso come me che opera in ambito security da molti anni, è totalmente ridicolo pensare, oggi, che esista un dispositivo qualsiasi che non contenga al proprio interno backdoor in grado di raccogliere informazioni più o meno dettagliate ed invasive. E chi pensa che questo sia eccessivo, semplicemente non si è mai occupato seriamente di security. Basti pensare a:
ma giusto per citare qualcosa (ad ampio spettro).

Il punto diventa, quindi, chi può controllare cosa: è evidente, la paternità di un'azienda sancisce un potere per la Nazione che ne ha le redini.

Dobbiamo preoccuparci? Personalmente ritengo di no, trovo che questo sia tutto un bluff che finirà nel giro di poco. Lo scopo, secondo me, è di danneggiare il brand, ma nessuno si può permettere di interrompere veramente le forniture con un colosso simile. 
Molti mi chiedono: "le assistenze saranno garantite?". Direi di si, le scorte di CPU sono alte ed i dispositivi per le assistenze sono pre-allocati e già nei centri di supporto. Broadcom non vuole fornire schede di rete? Metteremo le PCIe HP o le compreremo direttamente da qualsiasi altro produttore, funzionano ugualmente. Onestamente su Server e Storage non vedo davvero alcun motivo di allarmarsi.

Per la parte di infrastruttura 5G, invece, la questione pare essere diversa. Il mercato è nuovo, lo scopo è proprio quello di far entrare nuovi player che ora sono chiaramente in ritardo. Il giochino è lo stesso, lo abbiamo visto spesso ed è un "vizietto" delle aziende americane. E qui è evidente che uno degli ideatori del 5G sia stato barbaramente estromesso dopo aver sostanzialmente creato questa tecnologia.

Per la parte device android, penso che avremo un periodo di transizione con la versione open source, e poi vedrà la luce il sistema operativo Huawei. E onestamente non ho dubbi che sarà assolutamente competitivo con Apple e Google, Huawei ci ha abituati a fare le cose in grande.

A mio avviso alla fine tutto tornerà nella normalità, ma il consumatore acquisterà meno volentieri Huawei. Lo scopo ultimo è creare allarmismo e scetticismo per ridimensionare un brand scomodo. Lo stesso temo di non poter dire per l'infrastruttura 5G su cui l'attacco è stato non solo devastante, ma anche supportato da altri Governi.


EDIT: Come volevasi dimostrare, il blocco è stato sospeso, è bastato che il Presidente cinese andasse in visita all'azienda "Rare Earth Co"... che detiene in pratica la quasi totalità dell'estrazione dei minerali rari, indispensabili alla produzione dei prodotti tecnologici. Questo, si, metterebbe in ginocchio l'intera industria.





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