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mercoledì 26 giugno 2019

Plug, giunti ed errori comuni sul Layer 1

Il cablaggio, da sempre, è uno degli aspetti più sottovalutati delle telecomunicazioni. Tecnicamente è la strada fisica su cui le informazioni viaggiano, ma l'attenzione viene spesso spostata verso il server più potente o la postazione di lavoro più performante, dimenticandosi che, di fatto, il mezzo trasmissivo è la componente primaria mediante il quale il traffico viene veicolato

Ad aggravare questa noncuranza vi è un aspetto molto insidioso, ovvero che i problemi di un cablaggio fatto male sono spesso non tangibili. Rallentamenti inspiegabili, microdisconnessioni e performance mai piene quasi mai vengono attribuite ad un cablaggio fatto male. Questo perchè per identificare questi problemi servono strumenti certificatori che spesso costano più di un'autovettura e che chi si improvvisa cablatore non possiede. Parliamo di strumenti che ogni anno vanno inviati in taratura e che leggono parametri in grado di certificare la tratta secondo la categoria di appartenenza EIA/TIA, non certo del lantest con 8 led.

Lo strumento che abbiamo usato per queste prove è un Fluke DSX600 calibrato e tarato 3 mesi prima, con aggiunta di adattatori (o volgarmente "nasi") 6A.



La categoria

Parliamo innanzitutto di questo: cos'è una categoria? Una categoria è un riferimento ad una serie di parametri standardizzati che racchiudono, tra le altre cose, delle soglie elettromagnetiche entro le quali la tratta deve rientrare. Non solo, una categoria definisce anche delle regole che prescindono dalla misurazione. Ad esempio definiscono un massimo angolo di curvatura del cavo, una trazione massima, una vicinanza rispetto a motori elettromagnetici (ad esempio ascensori) e così via.

Ad esempio, queste sono delle regole che prescindono dalla certifica:
  • Monomarca: nella categoria 5e è consentito il mix di marchi diversi, dalla 6 no, il frutto e la patch devono essere dello stesso produttore
  • Plug: sono consentiti fino alla 5e, dalla 6 è vietato il plug crimpato e quindi la patch deve essere realizzata in fabbrica dal produttore
  • Giunti: sono consentiti fino alla categoria 3 compresa e assolutamente vietati oltre. Nella categoria 5e è consentito un giunto a norma (non certo saldato) e nulla vieta di fare un connection point passivo, ovvero frutto-patch-frutto perfettamente a norma.
Purtroppo non è semplice reperire materiale, ma il consiglio è quello di consultare esclusivamente lo standard e non siti che lo interpretano.
EIA/TIA Standard

 

Il patentino rilasciato dal Ministero

Recentemente assisto sempre più spesso a pseudo-professionisti che non hanno mai fatto un corso sul layer 1 e non conoscono neanche le basi del cablaggio, tuttavia asseriscono che "funziona quindi va bene". Diciamoci la verità, questo è dovuto anche all'abrogazione del patentino. In passato un'azienda doveva essere certificata per effettuare questi lavori:

a) primo    grado:    consente    l'installazione, l'ampliamento e l'allacciamento nonche' la manutenzione  di impianti interni di qualsiasi tipo e potenzialita';
b)  secondo grado: consente le stesse operazioni del 1 grado relativamente ad impianti interni con capacita'  fino a  400  terminazioni interne per voce e dati con esclusione di quelli realizzati con sistemi radio e/o fibra ottica;
c) terzo grado: consente le  operazioni  del  2  grado relativamente   ad  impianti  interni  per  sola  fonia  di capacita' fino a 120 derivati.
Giusto per capirci, per essere di primo grado (e quindi mettere anche solo un metro di fibra ottica) un'azienda (ahinoi) doveva possedere questi requisiti:

1) primo grado:
1.1) personale tecnico dipendente:
-una unita' addetta alla progettazione degli impianti;
-una unita' addetta alla direzione dei lavori;
-otto  unita'  addette  all'esecuzione  dei lavori e/o alla manutenzione delle apparecchiature terminali;
1.2) strumenti di misura:
-dotazione individuale di strumentazione di  base  per ogni unita' addetta all'esecuzione dei lavori;
-misuratore   di   terra   e  multimetro  digitale  da laboratorio,   oscilloscopio    50    MHz,    impulsografo, analizzatore  di  spettro,  analizzatore  di protocollo per reti  locali,  un  reflettometro  per  reti  locali  ed  un personal  computer portatile con schede di accesso per reti locali;  la  strumentazione  deve  essere   conforme   alle specifiche tecniche dichiarate dal costruttore;
1.3) locali:
-uffici:  un  locale ad uso ufficio presso cui ha sede l'impresa;
-magazzino: un deposito di adeguate dimensioni ad  uso esclusivo   dell'impresa   che  possa  contenere  le  varie apparecchiature di telecomunicazioni,  le  attrezzature  di cantiere e di squadra;
1.4) automezzi:
-cinque automezzi di cui due autofurgoni;
1.5) assicurazione:
-copertura   assicurativa  di  responsabilita'  civile verso terzi;
E' evidente, non ci si poteva improvvisare e questo garantiva al cliente finale un minimo di professionalità. Dal 2013 il patentino non è più obbligatorio e questo ha portato, obiettivamente, aziende giovani a fare certamente prezzi molto competitivi, ma spesso a discapito del know-how e degli strumenti necessari per fare un lavoro di qualità. Non ultima, la non obbligatorietà della presenza di strumenti di certifica in grado di validare la corretta esecuzione dei lavori.


Nel concreto

Quotidianamente vengo interpellato da clienti per risolvere problemi che, spessissimo, sono molto meno "sistemistici" di quanto i miei predecessori hanno considerato. E altettanto quotidianamente mi trovo a parlare con tecnici installatori che commettono errori grossolani (un classico è quello di pluggare la categoria 6 direttamente nello switch senza passare da un patch panel). Con questo articolo voglio entrare nel dettaglio con considerazioni obiettive (tramite uno strumento di certifica) degli errori più comuni fatti perchè "tanto funziona".


Il test di riferimento

Questa è una tratta di 45mt (con cavo U/UTP di prima qualità, con crociera al centro) in categoria 6A, fatta con 2 frutti cat.6A (di prima qualità anche questi) e patch dello stesso produttore.



Vorrei essere molto chiaro su questo: la categoria che vediamo stampata sul cavo non vuol dire nulla. Un cavo economico si vede: mi è capitato di assistere a certifiche che non passavano al superamento di 15 metri di tratta!! Il trittico cavo-frutti-patch deve prevedere materiale prodotto da produttori di comprovata affidabilità, perchè altrimenti è inutile anche parlarne. Ultimamente sta girando un cavo davvero imbarazzante la cui installazione è decisamente sotto qualsiasi soglia deontologicamente accettabile.

Come si leggono le certifiche? 
Senza entrare troppo nel dettaglio, se anche un trefolo supera la soglia rossa, la tratta è fuori certifica. E questo significherà ritrasmissioni, errori e rallentamenti perlopiù silenti e la cui colpa ricadrà su "quelli dei server" o "quelli del gestionale" in maniera immotivata.




Il primo errore comune: il famigerato "frutto sguainato"

Tipico di alcuni installatori di altra estrazione è il lavorare comodi, ovvero sguainando molto il cavo e rimuovendo la twistatura. Qui siamo stati gentili, ho visto di peggio (anche perchè poi, ripiegati i cavi nelle scatole di alloggiamento, la situazione diventa drammatica). Inoltre abbiamo usato, come al solito, dei frutti ottimi (la situazione peggiora con i plug diretti e ovviamente con cavi e frutti economici).



La normativa dice di non "stwistare" (passatemi il termine) i cavi oltre i 12mm... e c'è un motivo: il risultato è impietoso.



Con questo cavo non possiamo nemmeno stenderci i panni, non passa la 6A, non passa la 6 e non passa la 5e. Avete visto che differenza con il test di riferimento e quanto quest'ultimo sia abbondantemente sopra la linea di soglia?

(test di riferimento con tratta a regola d'arte)

 

Il secondo errore comune: "ci metto un plug e risparmio il frutto"

Nella categoria 5e potrebbe andar bene (per quanto statisticamente i plug crimpati hanno sempre delle criticità meccaniche e non siano minimamente paragonabili a una patch fatta dal produttore). Dalla 6 è esplicitamente vietato (nonostante si vendano degli inspiegabili plug cat6). Quindi già questo ci fa capire che il test è abbastanza relativo, perchè la tratta non sarà di categoria 6 neanche a test passato. Tuttavia noi siamo zelanti ed il test lo abbiamo fatto comunque.


Di poco, ma non è passata la categoria 6. A questo si aggiunge che, nel corso del tempo, la tratta degraderà molto a causa di una bassa resistenza meccanica.

Questo non significa che non funzionerà, ma significa che la colpa la daremo a "quelli del gestionale" o a "quelli del server". Il problema è sempre questo: il cablaggio genera problemi spesso silenti, si pensa che vada tutto bene anche quando non è così.


Il terzo errore comune: "io sono bravo e i giunti a me funzionano anche se non sono eleganti"

Probabilmente c'è un girone dell'inferno specifico per chi fa giunti, questo è abbastanza indubbio. Ma sono certo che le pene corporali nella dannazione eterna debbano subire un incremento per chi se ne vanta anche.

Questo è un giunto fatto molto bene, sguainamento minimo, frutti e cavi di qualità. Non contenti, abbiamo anche fatto una prova con il saldatore (terribile, si crea una palla di stagno che fa attenuazione) essendo una credenza comune quella di considerare il saldatore come il risolutore di ogni male.



Anche qui: la normativa EIA/TIA lo vieta quindi il test è molto relativo. Ad ogni modo, il cavo scende ai valori di NEXT e il test non passa in entrambi i casi.


Conclusioni


Il lettore sopravvissuto mi perdonerà la lungaggine, ma questo articolo nasce da una spontanea e sana esigenza di "evangelizzazione informatica". Troppi pseudoprofessionisti sono convinti che vada bene tutto perchè "tanto funziona", ignorando che nell'informatica il "come funziona" è ancor più importante. I Clienti spesso investono cifre considerevoli su server sovradimensionati, ignorando totalmente il budget dedicato al mezzo trasmissivo. Questo comporta sovente la vanificazione dell'investimento.

Il dato di fatto è che, sul cablaggio, i problemi sono certamente meno evidenti e misurabili solo con strumenti molto costosi. Ma questo non significa che quest'ultimo non possa essere (anzi...) oggetto di problemi, rallentamenti e microdisconnessioni! 

Se avete dubbi, certificate i punti e scoprirete che probabilmente il motivo per cui avete tanto dannato i tecnici dei layer superiori erano immotivati!

Ovviamente potremmo parlare di tratte FTP schermate male che causano più danno che beneficio, potremmo parlare di cavi da esterno con guaina supplementare con i plug crimpati sopra, e così via, ma avremmo certamente annoiato ulteriormente il lettore.


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