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mercoledì 16 settembre 2015

VMWare 6.0 - Panoramica sulla virtualizzazione

Con questo articolo inizia la "saga di vmware", ovvero una serie di articoli ad approfondimento progressivo con l'obiettivo di esplorare la virtualizzazione mediante VMWare 6.

I primi articoli saranno molto elementari, quindi mi scuso fin d'ora se gli argomenti trattati potranno risultare banali e consiglio di saltare questa parte a chi ha dimestichezza con l'argomento. Man mano che ci addentreremo, parleremo di Cluster Balancing, di DRS con gestione intelligente del consumo energetico (spegnimento notturno ed automatizzato di host), di HA e di storage performance (iSCSI, SAS, FC, NFS, etc.), nonchè di sistemi di backup e di gestione centralizzata mediante i tool a disposizione del la piattaforma vSphere. 


Iniziamo dal principio: cosa si intende per virtualizzazione?


Partiamo dall'inizio. In passato l'assioma Server Fisico <---> Sistema Operativo era indissolubilmente univoco. Ad ogni macchina fisica corrispondeva un sistema operativo. I più virtuosi amavano differenziare i ruoli, ma questo comportava la proliferazione di tanti (spesso piccoli e poco affidabili) server fisici nel proprio CED.


In questo scenario sono evidenti alcuni limiti:
  • Le risorse sono spesso sprecate, normalmente le macchine rimangono "a riposo" per la maggior parte del tempo
  • Il consumo energetico è significativo
  • Gli spazi nei CED iniziano a diventare un problema
  • La manutenzione di tanti piccoli server è molto problematica (ricambi, garanzie, architetture ridondate, etc)
  • I backup sono spesso di difficile gestione in architetture frammentate

Da qualche anno vmware (seguito a ruota da altri attori) ha rivoluzionato il mondo dell'hardware rendendo possibile quello che in passato era considerato solo un miraggio (o si faceva con artifizi davvero orrendi), ovvero astrarre (virtualizzare) la parte fisica del server e renderla disponibile a più macchine virtuali (sistemi operativi). Così facendo, le risorse di un server fisico (host) vanno in un contenitore che le metterà a disposizione (frazionandole) di tutte le macchine virtuali. Lo strato che astrae l'hardware (ovvero l'hypervisor), nel nostro caso si chiama ESXi.



Facciamo l'esempio della RAM: sul mio server fisico ho 64Gb, potrò disporre quindi di allocarne 4 per la macchina Windows che fa da Controller di Dominio, 8 per quella che fa da FileServer ed altri 4 per il WebServer. Così anche per la porzione disco, per i core del processore (che in questo caso vengono condivisi tra le macchine portando il concetto di "frazionamento" verso quello di "priorità" di accesso alla risorsa) e così via.



In buona sostanza, le risorse hardware possono essere suddivise ed allocate alle singole macchine in maniera granulare, ed un singolo server fisico sarà in grado di far girare N sistemi operativi differenti, detti anche Macchine Virtuali.


All'interno del software di controllo, chiamato anche vSphere Client (per il singolo server), sarà possibile comandare le singole macchine, vederne l'output video (come se ci fosse un monitor collegato) e assegnare loro le periferiche usb connesse al sistema fisico.



I vantaggi sono palesi, basti pensare alla possibilità di assegnare più RAM ad un sistema operativo con un solo click.



Intendiamoci, sto banalizzando, lo scopo di questo articolo è introdurre il neofita a concetti nuovi. La semplificazione è dovuta.


A questo punto, ho acquistato un singolo server particolarmente robusto da un punto di vista di performance e ridondanza (dimensionato opportunamente ed in grado quindi di reggere il precedente carico di tutte le macchine), ed ho consolidato il mio CED virtualizzando (o ricreando ex novo) le macchine che originariamente erano fisiche in "contenitori virtuali" in esecuzione sul mio nuovo hardware. La virtualizzazione può avvenire mediante il tool apposito chiamato VMWare vCenter Converter Standalone.



Nel prossimo articolo parleremo di Cluster e di cosa è possibile fare quando gli host sono due o più, introducendoci al rivoluzionario mondo del vMotion: ovvero la possibilità di spostare "a caldo" le macchine da un server fisico ad un altro, senza creare alcun disservizio.